Era una signora che andava sempre in giro. una
coppia molto povera e lei con problemi mentali e di salute
(Francesco Gambilonghi)
Si ..ho un vago ricordo di
lei molto magra forse scalza e sempre vestita di nero (Maria
Grazia Paparone)
Io ce l'ho davanti agli occhi. Avevo il terrore di lei, in
quanto aggressiva e impavida lanciatrice di pietre. Il marito,
invece " Franciscu", era mansueto e innocuo. (Fausto Nicolini )
aveva l'abitudine di raccogliere tutto quando trovava Si racconta che
quando è morta hanno riempito un camion di "oggetti raccattati"
(Vittorio Salamone) Io
una volta ci sono entrato in casa, anni 80 circa lei ormai
morta, vivo solo il marito Francesco, non potete immaginare le
condizioni, sembrava una casa povera di un film sul 700 quando
si viveva in condizioni di assoluta indigenza (Francesco
Gambilonghi ) Che
flash!!!Abitavano vicino casa mia, di fronte casa di mia
nonna-Via Ramondetta-non ricordo la moglie,ricordo invece
perfettamente lui e la casa dove abitava. Viveva da solo con il
suo asino di colore grigiastro, io spesso aspettavo il suo
rientro dalla campagna per andare in groppa a l'asino e
percorrere le scale fino alla stalla sotto casa. In casa non
aveva ne elettricitá e ne acqua,cucinava ancora con il fuoco in
una piccola stanza dal soffitto alto di canne e gesso,il tutto
annerito dalla fuliggine.In fondo alla stanza c'èra un'alcova
dove vi era il suo giaciglio e poi solo un tavolo con sempre dei
pezzi di pane sparpagliati e qualche sedia.Era un tipo molto
pacifico e generoso- aveva sempre nella tasca della giacca tutta
rattoppata e sfrinziata qualche mentina che ci offriva con un
sorriso- era di poche parole,tutto il vicinato aveva grande
rispetto per lui. Cumpare Francescu (Antonio Vacirca)
Antonio ricordi bene ma solo la seconda parte sulla vita di
Francisco trascinacrita vero che abitava di fronte a tua nonna,
ma solo dopo anni che era morta sua moglie (Maria e cani) .prima
abitavano a punta o Paisi di fronte a Vito Gambilonghi che c'era
una casa con un arco esterno e sopra quest'arco cera una scala
esterna che portava nella loro casa. Maria è cani diventava
cattiva non perché lo era ma perché reagiva ai nostri sorprusi
di bambini che la prendevamo pesantemente in giro , anche con
spintoni o semplicemente sciogliendole il grembiule .comunque
era un personaggio caratteristico di Buccheri . E chi oggi ha
pressapoco la mia età si può ricordare . (Tavano Vito )
Io ci abitavo vicino,la
vedevo tutti i giorni,a me mi faceva solo pena,quanto il marito
ritardava, piangeva,aveva sempre paura che rimanesse da
sola,pace alla sua anima non faceva male a nessuno,però è bello
ricordarsi anche di loro gli rinfranca L'anima (Addamo
Buccheri Francesca) ,
non faceva male a ad alcuno. Tuttavia se qualcuno minimamente si
prendeva gioco di lei, beffeggiandola stupidamente,"Maria e
Cani" era capace di farti un difetto, scagliandoti addosso
pietre o qualsiasi altro oggetto di offesa, senza tema di nulla.
(Fausto Nicolini) Aveva
una grande paura di rimanere da sola senza Francisco. E noi la
prendevamo in giro anche per questo è gli dicevamo (Francisco
stasira nun torna a casa e lei rispondeva chiedendo il perché è
noi rispodevamo che era morto . Lei cominciava a piangere e come
una nenia ripeteva sempre Franciscu .Franciscu mia ) .
Nonostante siano passati tanti anni ricordo tutto perfettamente
come fosse accaduto ieri (Tavano
Vito) gli ultimi
anni della sua vita li ha trascorsi a Siracusa al santuario
della Madonna delle lacrime insieme a monsignor Alderuccio ,il
quale prima era il parroco di Buscemi,ma era nato a Buccheri
figlio di una sorella di mio nonno.. (Giuseppe Cataldo
Francesco)
Li avevano addestrati ben bene. Franciscu Trascinacriti e Maria
e Cani si dirigevano con un Facsimile riportante simboli e
candidati di quella tornata elettorale, verso il seggio da "Batia".
Il foglio giallo, sgualcito, portava al primo posto, in alto a
sinistra un barbuto Giuseppe Garibaldi, simbolo del Partito
Comunista Italiano e a destra, sempre in alto lo scudo blu
crociato simbolo della DC. Quel simbolo con la croce "u
Signuruzzu" era il posto dove mettere il segno. Glielo aveva
suggerito a Signurina M.... fervente attivista
clerico-democristiana di spicco a Buccheri, a suon di pacchi di
pasta, zucchero e molto altro. Loro dovevano votare "u
Signuruzzu" e Maria, ogni tanto, dalla Matrice, dove erano
partiti e in tutto il percorso cercava riscontro in Franciscu.
"Allura, unni amma vutari, Franciscu?" "O Signuruzzu, commu
dissi a Signurina M....". In prossimità del seggio, a pochi
metri dalla scuola aveva il suo laboratorio "u scarparu". Stava
lavorando sul suo desco e con la porta aperta quando li vide
passare con il facsimile in mano. Franciscu....Maria....unni
stati annennu??
Si fermarono un attimo e Franciscu, bruscamente come era solito
fare si fermò e si girò costringendo Maria, che lo teneva a
braccio a fare lo stesso.
"Annimmu a vutari, a Batia po' Signuruzzu."
-"Fammi virriri..." Disse il calzolaio, prendendo dalla mano di
Franciscu il facsimile.
Annuendo e mostrandosi d'accordo: "e bbonu vutari u signuruzzu,
iu però votu a San Giuseppi (indicando la figura di Garibaldi,
barbuto come San Giuseppe), accussì fazzu cuntentu o patri e
puri o figghiu. È cuntenta puru a Madonna, ca nun na misunu
pirchi è fimmina.
Franciscu sentendosi come chi si trovava a ricever una grande
rivelazione, abbracciò entusiasto la scelta do scarparu, mentre
Maria che non aveva capito nulla guardava spaesata il marito e
il calzolaio.
Proseguendo verso il seggio, Franciscu rispiego' a Maria il
motivo del cambiamento di scelta, ma Maria continuava a ripetere
: "a Signurina M... ni dissi u signuruzzu. Franciscu ripeteva di
nuovo e di nuovo Maria rimbeccava la sua opinione. Dentro il
seggio non avevano ancora smesso il battibecco, che diventava
sempre più un bisticcio, con qualche spintone e qualche
sgridata. Inutile ogni tentativo degli scrutatori di calmarli.
Maria parteggiava po' Signuruzzu, Franciscu pi San Giuseppi.
Conoscendoli bene e tutti d'accordo, li fecero entrare nella
stessa cabina, visto che maria mai si sarebbe separata da
Franciscu, non sapendo neanche come si usava il lapis. Da
precisare che per ben dieci minuti continuo' il litigio tra i
due coniugi in un crescendo di gridi, strilli, lamentele e
solenni rimproveri, dispensando anche qualche maledizione.
Poi cadde il silenzio assoluto per due minuti e alla fine
uscirono con le due schede segnate dal voto. Fortissima era la
curiosità degli scrutatori e degli altri elettori di sapere cosa
avessero votato, tant'è che contravvenendo ad ogni regola
elettorale, e convinti che la curiosità meritasse questa
violazione decisero di "aprire" le schede.
Avevano votato entrambi per San Giuseppe. (Giuseppe
Gaetano Trigili)
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