Quando Buccheri, era pieno di gente,e noi eravamo bambini, non
avevamo necessità di andare in vacanza,a parte che non ce lo
potevamo permettere,ma non ne sentivamo nemmeno i bisogno, noi
eravamo una piccola città metropolitana. Ogni quartiere era
autosufficiente,e noi bambini raramente andavamo in un altro
quartiere a giocare. In piazza,(e canali) di andava solo per le
feste, o per qualche ricorrenza. Gli abitanti dei canali,strada
grande, e chiazza, li consideravamo dei cittadini. C'era tanto
rispetto, i vecchietti erano sacri,noi bambini andavamo a
prendere le sedie ai nonni per farli sedere,e loro dal gilè
tiravano fuori dieci lire. Ma erano altri tempi e i nonni li
chiamavamo Nanni e nanna! E si baciavano ancora le loro mani
ruvide e callose ma pieni di dignità. Adesso abbiamo gli
ingressi del paesino belli e con i fiori. E' come avere una
confezione regalo con nastrini colorati,abbellita da una carta
multicolore contanti fiocchettini .Ma il contenuto non è più lo
stesso. Purtroppo!!! Enzo Costantino
Quelli della lifisa com' erano considerati? La mia infanzia è stata
meravigliosa. Fino a 6 anni abitavo alla strada ranni, poi ci
siamo trasferiti alla lifisa, ma ho sempre continuato a
frequentare i canali perché lì c' erano i nonni, quindi avevo
due "comitive". E forse proprio x questo mi è rimasta questa
predisposizione ad essere " aperta" ad ogni nuova esperienza,
forse anche x questo sono innamorata in maniera spropositata del
mio paese e tutte le storie che vengono raccontate mi sembra che
arricchiscano la mia indole. Graziella Bucchieri
Enzo é riuscito alla perfezione a inquadrare gli stati d' animo di quanti
vivevamo la realtà urbanistica del paesino nel tempo della
nostra infanzia. È il concetto urbanistico di sempre, che
differenzia lo " status sociale" dei segmenti di popolazione in
ogni contesto urbano, tra zone urbanistiche de l centro e punti
periferici. Io personalmente abitavo a chiazza. La mia casa era
separata da una parete da quella di tua nonna paterna... Io
invece ero attratto dai quartieri da Batia ed in particolare di
Uritu " e a Mulitta . Amavo il calcio, ed in tal senso ero
attratto anche da Lifisa. I canali e a strada ranni non mi
attraevano tanto. Fausto Nicolini
Fausto caro, mi trovi d'accordo con te, durante l' infanzia si è più
attratti da luoghi più "impegnativi", ti assicuro che preferivo
i giochi con i maschietti che davano emozioni più forti poiché
era impensabile tra femminucce giocare a pallone, fare le
casette, andare nel bosco per godere il panorama... Tutto questo
la piazza e la strada ranni non poteva offrirlo. Al massimo lo
sgriccetto che non è da poco, per non parlare poi dei gelati che
mi gustavo, insomma, ogni zona emozioni diverse Graziella
Bucchieri
evidentemente
abbiamo gli stessi bioritmi. Quando ero bambino io invece ,
essendo le uniche che abitavano nel mio contesto, giocavo con le
bambine mie coetanee, tra le quali tua zia Nella. Poi in età
scolare avanzata naturalmente familiarizzai con i miei compagni.
Tuttavia le emozioni erano indipendenti dalla socializzazione
con l' uno o l' altri sesso, esse difendevano e derivano sempre
dalla natura intorno , possibilmente da esperienze brulle e
difficili , piuttosto che nascenti da un terreno liscio e
levigato......Fausto Nicolini
Bei
ricordi, tutto vero quello che scrivi. Ricordo che da piccoli ci
spostavano su altri quartiero per fare le sfide dei ragazzi.
Altri tempi, altre gioie, ma pura felicità. Non avevamo nulla ed
avevamo tutto. Francesco Pappalardo
Enzo hai raccontato tutto alla
perfezione. Mentre leggevo i miei occhi non erano sullo scritto
ma vedevano di presenza quello che hai raccontato. La nostra
casa era a lifisa e non avevamo la necessità di andare fuori o
in piazza( i canali ) a noi ci bastava il campo sportivo che
raramente usavamo per giocare a calcio ma semplicemente usavamo
il prato dove ci distendevamo e ci raccontavamo i cunti
tramandati dai grandi o anziani. La nostra seconda casa era
anche il vicino bosco e zone limitrofe che conoscevamo metro per
metro. Quello era un mondo dove dove eravamo felici e le
amicizie nate in quegli anni sono amicizie per sempre Tavano
Vito
Una descrizione
capolavoro fatta da un' anima eletta e sensibile , ma
soprattutto pulita e quindi ulteriormente attendibile,
indipendentemente dalla metamorfosi dei tempi, caratterizzata
dall' inevitabile variazione di usi e costumi.Le leggi della
vita che producono il benessere morale dovrebbero essere valide
in ogni tempo e luogo, nonostante il processo evolutivo
inevitabile. Enzo lo conosco bene nell' intimo , in quanto anche
oggi alla nostra venerabile età le sue parole emozionanti
riflettono impeccabilmente la realtà storica di un tempo sia
sociologicamente che affettivamente. Oggi la vita è in contrasto
stridente con i contenuti del mondo estatico raccontato da Enzo.
Tuttavia entrambi ( appartenuti a quella generazione
malinconica) tentiamo di non farci travolgere dalla nostalgia a
causa dei fiori di una volta , oggi calpestati, ma speriamo
sempre che ve ne siano di altri, anche pochi, che continuino a
mantenere il loro stelo alto e fiero , con teneri boccioli che
possano ispirare gli animi al bello ed al tenero......... Fausto
Nicolini |